Che strana la politica locale! - 15-08-01 - Giovanni Forgione |
Non ho mai fatto politica attiva per mancanza di passione; mio malgrado, il gioco informatico mi ha spinto, grazie anche al sito Vivi Telese, ad occuparmi di vivibilità ed amministrazione locale. Le mie impressioni sulla politica locale, al primo impatto, sono più che negative.
Credevo che esistesse una discussione sociale nella quale le parti in causa portavano le proprie proposte; credevo che ogni incarico o ogni assessorato fosse gestito come un lavoro con la tecnica necessaria per portarlo a termine; credevo che i rappresentanti eletti dal popolo fossero promotori di istanze e richieste degli elettori; credevo che la motivazione principale nel candidarsi fosse una innata voglia di contribuire al bene sociale! Oggi dico a me stesso: Non hai capito proprio niente!!!
Sconforto a parte, penso che ogni rappresentante del popolo debba già presentare il proprio programma prima delle elezioni e, una volta eletto debba dar conto ai suoi mandatari delle cose realizzate periodicamente. Mi piacerebbe anche vedere la possibilità di “rimozione anticipata” per chi non riesce ad attuare le promesse, come succede per gli allenatori di calcio.
Un dato lampante che non posso più tacere (dopo il primo mese di Vivi Telese) è costituito dall’assenza intellettuale della politica locale su internet. Vivi Telese è l’unica, per ora, piazza informatica dove ogni cittadino ha democraticamente libero accesso per esprimersi; ebbene, uno spazio disegnato su misura per la discussione sociale e politica è stato disertato dalle idee delle forze politiche locali.
E’ come se, alla nascita di un palazzetto tecnologico per musicisti, un auditorium con strumenti musicali (a disposizione 24 ore gratis), non si veda manco l’ombra di un suonatore. Mi chiedo, perché questi musicisti non esercitano la loro passione? E’ vero, non tutti hanno internet, ma stento a credere che tra i 1000 internauti telesini non ci sia un solo politico!
Forse fino ad oggi la costituzione mentale di chi ha scelto di fare politica locale non è stata formata per affrontare la cittadinanza in una interazione sociale con discussioni aperte. Può darsi che si è mirato nel passato recente, (sarei felice di essere smentito) alla conquista del “posto” in giunta più per raggiungere un potere fine a se stesso che per rendere servizi alla cittadinanza.
Comunque sia, internet da oggi, impedisce questo atteggiamento. Un sindaco, un assessore, un qualsiasi componente della squadra municipale oggi non può dirsi efficiente se non conosce i mezzi di divulgazione telematica. Certo, anche senza internet, c’è ancora l’amico di partito alla provincia, alla regione, a Roma disposto ad elargire finanziamenti per una buona causa. La trasparenza negli atti amministrativi, che oggi pretende il cittadino internauta (più efficientemente informato) potrebbe mettere in discussione la buona causa presunta, a vantaggio di altre motivazioni per lo sviluppo della città. Inoltre anche la politica nazionale ha già avviato il processo di rinnovamento telematico. Le vecchie logiche clientelari dovranno fare i conti anche con il rinnovato spirito sociale degli italiani, molti dei quali già in grado di trovare su internet leggi e circolari che tutelano i loro diritti.
La
politica locale dovrà, in tempi brevissimi, attrezzarsi per affrontare
efficacemente le problematiche di gestione amministrativa. Sono
indiscutibili i vantaggi offerti (alla politica) dalla rete telematica:
L’ostruzionismo (ad un reale sviluppo della comunità telesina) del vecchio modo di fare politica è in agonia. I metodi del passato per assumere decisioni pubbliche erano lenti, segreti, per pochi, antidemocratici, non trasparenti, senza il consenso popolare. Chi dovesse ancora prediligere questi metodi gestionali obsoleti non si rallegra certo dell’avvento dell’era informatica, né nel mondo né a Telese.
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